Storie in cammino: ragazzi, letture, natura. Sull’importanza dei festival di letteratura per ragazzi
Per me ormai l’inzio di settembre è sancito da Storie in cammino, un meraviglioso festival di letteratura per ragazze e ragazzi all’insegna delle camminate in natura.
Ma lasciate che ve lo racconti un po' meglio.
Si svolge a Firenzuola dove, qualche anno fa, un coraggioso docente di scuola media, Matteo Biagi, ha deciso di trasformare le sue classi in zone di lettura. Ora, l’idea è rivoluzionaria per tantissime ragioni che non sto ad elencarvi, ma la cosa eccezionale è che dalle letture è nato un blog scritto appunto dalle ragazze ed i ragazzi che frequentano le classi del prof. Biagi.
Il blog si chiama qualcunoconcuicorrere, e se non lo conoscete vi consiglio di darci subito un’occhiata. Come potete immaginare, il blog è cresciuto e sono cresciuti anche i primi alunni che da studenti si sono trasformati in volontari del festival Storie in cammino. Sì, avete letto bene: le ragazze ed i ragazzi sono il cuore pulsante di questo festival e tutti gli eventi ruotano attorno a loro.
Noi adulti siamo ammessi sì, ma con l'accordo implicito di farci da parte.
Agli eventi le prime file sono riservate ai ragazzi ed alle ragazze che arrivano da tutta Italia ed anche in caso di firmacopie, è buona regola che gli adulti si assicurino di lasciar passare i più giovani!
Di anno in anno il programma si fa sempre più fitto ed interessante. Ci sono laboratori dedicati alle ragazze ed ai ragazzi (e sono super divertenti, parola di chi li ha frequentati!), presentazioni di libri ed altri interventi che, a mio avviso, allargano sempre gli orizzonti e stimolano le riflessioni.
Ma c'è un'altra caratteristica fondamentale di questo festival: le passeggiate.
Eh sì, altrimenti il titolo non avrebbe senso no?!? Per chi ha voglia, ogni giorno c’è la possibilità di fare uno o più trekking nelle meravigliose montagne incontaminate. Durante le passeggiate sono previste soste in cui gli autori raccontano i propri libri, in un legame costante fra le storie e la natura, immersi nel silenzio e lontani dalle strade trafficate.
Insomma, un paradiso per me.
Tornando al titolo del mio articolo, mi sembra importante sottolineare come questi festival siano un’occasione incredibilmente formativa per tutte le ragazze ed i ragazzi che vi partecipano. Non solo si stringono nuove amicizie con persone che condividono la passione per i libri, ma è anche un modo per riappropriarsi di uno spazio sempre più invaso dagli adulti. Partecipare a Storie in cammino significa anche vedere altre ragazze e ragazzi che gestiscono un festival in cui centinaia di persone arrivano, partecipano agli eventi, mangiano, hanno problemi a fare il check-in o hanno perso la navetta.
E tutto viene incredibilmente risolto. Non sto dicendo che sia facile, ma è decisamente possibile e questo credo sia il messaggio più importante sia per i ragazzi sia per noi adulti che, ogni tanto, ci perdiamo d'animo e ci dimentichiamo cos'è che davvero ci ha fatto scegliere un lavoro che abbia a che fare con ragazze e ragazzi. I festival sono anche un'occasione importantissima per fare rete fra adulti, conoscere colleghi che in altre parti d'Italia hanno esperienze simili alla propria e che magari hanno un suggerimento da darti. [gdlr_heading tag="h6" color="#ffffff" background="#6fc69c" font_weight="bold"]Insomma, io ai festival ci vado volentieri.
Torno sempre a casa con pile di libri firmate, tante idee e punti di vista nuovi e tanta voglia di rimettermi a lavorare. E siccome adoro fare le liste, eccone una delle cose che mi porto nel cuore dopo questa edizione di Storie in cammino:
- alcuni incontri a sorpresa con persone che ho conosciuto in eventi simili
- l’incontro dedicato ai classici condotto da Alice Bigli
- il gruppo di lettura con Simonetta Bitasi (conosciuta come Lettore Ambulante) che ci ha invitato a fare rete
- le ficattole calde
- Greta e Lucrezia, due ragazzine che hanno deciso di fare amicizia con me nonostante io sia una boomer
- i firmacopie
- il gelato in piazzetta
- l’incontro con persone che avevo conosciuto soltanto online
- le presentazioni dei libri fatte dai ragazzi e le ragazze dei gruppi di lettura (lì ho pianto assai)
- ascoltare autori ed autrici nuovi e ritrovare autori che ho già avuto il piacere d’incontrare
Ci vediamo lì il prossimo anno?