Donna con libro: autoritratto delle mie letture – Bianca Pitzorno

    Mi sono innamorata della scrittura di Bianca Pitzorno negli anni ’90, ma conoscevo ben poco della sua vita finché non ho letto il suo recentissimo Donna con libro, uscito per Salani nel 2022.

    In questo periodo sto leggendo moltissimi scritti autobiografici, sia perché frequento la LUA (Libera Università dell’Autobiografia), sia perché io e la mia amica Rachele Bindi ci siamo messe a fare un podcast sulle autobiografie (e le due motivazioni sono collegate eh!). Insomma, il libro di Pitzorno è entrato di diritto nella mia lista di letture urgenti ed eccomi qui a raccontarvelo.

    Prima di iniziare però vi avverto che sarò un po’ prolissa, quindi se al momento non avete troppo tempo a disposizione e preferite ascoltare il podcast, in cui vi leggo un brevissimo estratto e vi tratteggio il libro in pochi minuti, lo trovate qui.

    Sono due cose diverse quindi se vi va potete farle entrambe!

    Dunque, ci siamo. Innanzitutto, come l’autrice stessa ripete più volte, i libri di cui parla non sono assolutamente un elenco completo, ma del resto, per rendere la lettura piacevole (e vi garantisco che lo è, io ho letteralmente divorato il libro in due serate!) i tagli erano necessari.

    Penso che esistano infiniti modi di raccontare la propria vita e penso che Pitzorno abbia trovato una chiave davvero interessante perché, leggendo Donna con libro, vi sarà chiaro sin da subito quanto i libri e la lettura abbiano avuto per lei un ruolo fondamentale.

    Pitzorno ci racconta di come i libri siano sempre stati presenti in casa sua ancor prima che lei nascesse e di come siano stati letti ad alta voce ed anche discussi in gruppi.

    Ne emerge dunque un ritratto della lettura come pratica comunitaria e di condivisione

    Pitzorno ci racconta le sue letture in ordine cronologico, soffermandosi molto spesso sui nomi delle collane e delle case editrici, a dimostrazione della sua profonda conoscenza e dimestichezza con il mondo dell’editoria italiana e non solo.

    Le prime pennellate di questo autoritratto delle sue letture, potrebbero essere quelle su Salgari e sulle avventure di Sherlock Holmes di cui ci dice:

    Da lui avevo imparato che in un’inchiesta la coerenza dei singoli dettagli era importantissima. Che la verosimiglianza era essenziale, che il lettore doveva poter seguire passo passo le deduzioni logiche dell’investigatore. Ma da Salgari non ci si aspettava né verosimiglianza né coerenza. Gli si perdonava anche la totale mancanza d’ironia. Come mai? Credo perché, senza esserne consapevoli, io e gli altri lettori avevamo stabilito con lui un patto, avevamo l’atteggiamento che il poeta inglese Coleridge aveva teorizzato nell’Ottocento come la “sospensione volontaria dell’incredulità”, che consiste nella decisione, da parte del lettore, di sospendere facoltà critiche allo scopo di ignorare le incongruenze secondarie per poter godere di un’opera di fantasia.

    Sin da piccolina Pitzorno si rende conto di avere una memoria prodigiosa ed anche, mi permetto di aggiungere, un interesse profondo a leggere le opere in lingua originale e quindi greco, latino, ma anche francese, inglese e spagnolo. Il primo libro che legge in lingua originale è Il piccolo principe e anche lei, come me, non ne esce affatto entusiasta.

    Ah, Pitzorno non le manda a dire eh

    E questo è un altro aspetto che mi ha fatto amare questo libro, la sua sincerità e schiettezza, anche quando la propria opinione va contro a quella pubblica o comunque più diffusamente accettata.

    Ad esempio, Pitzorno ci dirà di non apprezzare Annie Ernaux

    Come vi dicevo prima, per Pitzorno la lettura ed i libri sono sempre stati sinonimo anche di condivisione. E, udite udite, nonostante sin da bambina fosse lettrice di grandi classici della letteratura, era anche appassionata di fumetti.

    Ci scambiavamo anche i fumetti, perché di quelli non dovevamo rendere conto a nessun adulto. Anzi, era meglio che non sapessero che ne facevamo collezione, perché già allora i grandi erano convinti che i giornalini fossero nemici dei libri, invitassero alla pigrizia oculare e rendessero difficile la lettura di testi a pagina piena. Opinione fra le più sciocche e mai suffragata dall’esperienza. Ci sarebbe voluto Umberto Eco con La misteriosa fiamma della regina Loana per sfatare quel mito: ma che fosse appunto solo un immotivato pregiudizio io lo sapevo già dai miei sette anni.

    Sebbene Pitzorno sia molto ordinata nel raccontare cronologicamente le sue letture più importanti, le risulta invece più difficile accostare un solo ed unico genere di libri ad un periodo preciso. Condivido un estratto che spiegano ciò che intendo.

    Così, quando in settembre entrai nell’aula della prima media, la professoressa di lettere si ritrovò davanti una mocciosa con le trecce e le calzine corte, che si rifiutava di mandare le bambole in soffitta ma che aveva la testa piena di un guazzabuglio intricato di letture frivole ed altre serissime che permeavano ogni momento della sua vita quotidiana e grazie alle quali si era creata una particolare idea del mondo.

    Questo suo essere, in un certo senso, una lettrice onnivora mi risuona potentemente e condivido volentieri un brano del suo libro che è una riflessione che io stessa mi trovo a fare molto spesso quando, per lavoro, mi trovo a dover pensare all’età target.

    […] nella mia vita non c’è stato, come credo sia avvenuto per tutti i lettori e come si sarà già compreso da quanto ho raccontato nelle pagine precedenti, un momento preciso in cui ho smesso di leggere libri per ragazzi e ho cominciato a leggere libri per adulti. A parte la mia precocità, dovuta anche al fatto di essere cresciuta in un dopoguerra privo di libri adatti alla mia età, credo che ci sia per tutti i buoni lettori un periodo altalenante, che si può situare tra i dodici e i quindici-sedici anni, nel quale l’interesse oscilla tra i libri amati nell’infanzia e quelli che si sono visti con curiosità fra le mani degli adulti.
    Se conoscete poco o niente della vita di Bianca Pitzorno, questo libro vi sorprenderà senz'altro

    Io sono rimasta esterrefatta dalla quantità di libri letti da questa donna straordinaria e sapere che ha impiegato 7 anni a terminare l’università e che ha fatto molti lavori diversi, mi ha fatto venire voglia di fare pace con la parte di me che accetto meno volentieri.

    Mentirei se vi dicessi che questo libro non chiama altri libri perché ne chiama un numero incredibile e nel mio caso il numero è raddoppiato perché Pitzorno era ed è una grande appassionata di autobiografie.

    Credo che sia opportuno leggere Donna con libro dotati di taccuino su cui appuntarsi la lista dei libri da leggere. Vi condivido la mia:

    • Cosima, Grazia Deledda
    • La misteriosa fiamma della regina Loana, Umberto Eco
    • Tutte le opere di Mark Twain
    • Un ferroviere e mezzo, Michael Ende
    • Piovuta dal cielo, Henry Winterfeld
    • Tutti i libri di Bibi, Karin Michaelis
    • Vedi alla voce: amore, Che tu sia per me il coltello, David Grossman
    • Gemelle imperfette, Affinity Konar
    • Io non mi chiamo Miriam, Majgull Axelsson
    • La casa delle bambole, Yehiel De-Nur
    • Pedigree, L’uomo che guardava i treni, Turista da banane, La neve era sporca, L’eredità Donadieu, Tre camere a Manhattan, Memorie intime, George Simenon
    • L’isola del romanzo, Robert Louis Stevenson
    • Tutte le opere di Alba de Céspedes (soprattutto l’autobiografia intitolata Con gran amor)
    • La saga dei Cazalet, Elizabeth Jane Howard
    • Il ragazzo giusto, Vikram Seth
    • La famiglia Aubrey, Rebecca West
    • La saga dei Poldark di Winston Graham
    • La vergine nel giardino, Natura morta, La torre di Babele, Una donna che fischia, Antonia S. Byatt
    • Palinsesto, Gore Vidal
    • Ingannata con dolcezza, Angelica Garnett
    • La serie di Charlotte e Thomas Pitt di Anne Perry
    • Il piccolo amico, Donna Tartt
    • Tutti i libri di Claudine, Colette
    • La serie The Eyre Affair, Jasper Fforde
    • Il petalo cremisi e il bianco, Michel Faber
    • Proprietà, Valerie Martin
    • La città e i cani, Mario Vargas Llosa
    • Mademoiselle de Maupin, Théophile Gautier