Insegnare significa non smettere mai d’imparare

    A volte mi chiedo: "ma chi me l'ha fatto fare?"

    Eh sì, chi me l’ha fatto fare di investire tempo e denaro nella formazione? Chi me l’ha fatto fare di sacrificare i miei weekend ed i soldi che potrei buttare nello shopping compulsivo? Perché sono nata così curiosa? Perché mi sembra di non sapere mai abbastanza? Non potrei accontentarmi?

    Queste domande me le faccio quando sono stanca ed ho la testa divisa in due dall’emicrania, ma la risposta la conosco bene: se voglio insegnare non posso smettere d’imparare.

    Non s'insegna per i soldi, s'insegna perché ci si crede.

    E la fregatura, se tale la vogliamo definire, sta proprio qui. Noi insegnanti (non necessariamente impegnati in contesti d’insegnamento formali) non possiamo mai fermarci, non possiamo mai sederci perché ci sarà sempre quell’alunno per il quale ci troveremo a rivoluzionare tutti i nostri piani e tutte le nostre conoscenze.

    Io continuo ad imparare perché continuo a formarmi, ma continuo ad imparare soprattutto grazie a tutti i miei allievi che m’insegnano a vedere le cose da punti di vista diversi e mi ricordano che non sarò mai “arrivata”.

    Ho appena concluso il corso di perfezionamento all’Università di Padova ed eccomi alle prese con un altro corso. E’ estate, mi sono detta, quale momento migliore per studiare un po’ prima che ricominci l’anno scolastico?!? Avevo decisamente sottovalutato il caldo ed il fatto che, comunque, sto lavorando.

    Sono fatta così, in perenne movimento, sperando che il mio entusiasmo possa contagiare più persone possibili perché il mondo ha bisogno di sorrisi e di speranza e non di pagelle e valutazioni.

    Grazie a chi, a vario titolo, mi ha insegnato a non rimanere arroccata nelle mie convinzioni.