#day318 – Pranzo salutare

    Stasera ho finito di cenare alle 19:58 ed improvvisamente il mondo è diventato un posto migliore.

    Lo so, sono ‘scandalosa’, ma le mie priorità si stanno palesando in maniera violenta, nonostante i miei tentativi di tenerle a bada. Comincia a fare freschino, alle 16:10 è già buio ed io sento il bisogno di starmene al calduccio di casa, senza tante pretese, una coperta, un libro ed un qualcosa di caldo da bere.

    Stamani mi sono svegliata con il nervo sciatico ‘arrabbiato’ così ho deciso che, anzichè lavorare al pc scomodamente (la ‘s’ iniziale non è un errore di battitura!) sdraiata sul divano, forse era meglio se mi mettevo al tavolino. TaraMaria era piuttosto sconcertata perché non comprendeva come fosse possibile che io volessi stare su quel trespolo chiamato sedia che mi costringe in qualche modo a mantenere una certa distanza da lei. Così ha provato a salirmi in braccio, ma era troppo scomoda, ha messo su solo le zampe davanti appoggiando la testa a me, ma il peso sul posteriore era troppo gravoso. Finalmente ho connesso il cervello, sono andata a prenderle la sua cesta, l’ho sistemata vicino a me ed abbiamo risolto la questione una volta per tutte, io ho lavorato al computer e lei si è messa a dormire ai miei piedi.

    Dopo questa lunga intro in cui sono andata più volte fuori tema, vorrei precisare che quello che vedete in foto è il pranzo che mi sono portata a lavoro quindi doppio applauso per me che, non solo ho mangiato sano, ma l’ho fatto senza dovermi fermare al bar o al supermercato. Quante volte mi sono lamentata dall’inizio dell’anno della mia mancanza di organizzazione a livello alimentare?

    Sicuramente tante, forse troppe. Chissà, magari per i buoni proposit del 2018 potrei lavorare su questo aspetto.

    Comunque oggi voglio farmi un applauso anche per un altro motivo: ho cucinato le crepes, dopo non so più nemmeno io quanti anni. Ora, siccome sono perfezionista, devo ammettere che in adolescenza ero molto più brava a fare crepes perfettamente circolari, secondo me perchè ero meno ansiosa ed anche molto più convinta delle mie capacità culinarie.

    Pensaci Sara, pensaci, le parole forgiano la mente!

    Ecco, e dopo questa affermazione con tanto di punto esclamativo alla fine, non credo ci sia bisogno di aggiungere altro, in nessun senso. Sono le 20:56 e sto pensando di andare a letto. Da una parte mi vergogno perché mi sembra troppo presto, ma dall’altra preferisco assecondare un mio bisogno e magari svegliarmi un po’ prima domani mattina.

    Sabato scorso ho lavorato al pc tutto il giorno e credo di aver compicciato molto meno che in 3 ore stamani. La mattina ha l’oro in bocca, è proprio vero.