Oggi è il decimo compleanno di Goodreads, una sorta di social che unisce i lettori di tutto il mondo e li aiuta a trovare i libri che fanno al loro caso grazie a liste e recensioni. Per festeggiare i 10 anni dalla nascita di Goodreads, noi book fairies (fatine dei libri) siamo andate in giro per le nostre città a “nascondere” libri.
Che emozione!
Non avrei mai immaginato che lasciare libri in giro qua e là sarebbe stato così difficile e, al tempo stesso, emozionante. Per prima cosa, signori miei, passare inosservati non è così semplice come sembra, almeno non per me. Armata di borsa e telefonino mi aggiravo per un quartiere di Siena, convinta che avrei lasciato il primo libro alla fermata dell’autobus, ma mi sbagliavo. Una volta raggiunto il luogo deputato, quella pensilina è improvvisamente diventata il luogo più interessante del quartiere.
Insomma, io volevo solo “nascondere” un libro in santa pace, fare una foto e andarmene, che avete tutti da guardarmi?
Più o meno questa era la conversazione che avveniva nel mio povero cervello mentre tentavo disperatamente di elaborare un piano B. Alla fine sono rientrata in macchina e, mentre cercavo parcheggio, mi sono ricordata che lì vicino c’era la residenza universitaria. Quale luogo migliore per lasciare un libro? Ed ecco che ho “abbandonato” il mio primo libro, Il piccolo principe.
Nei giorni scorsi ho dedicato molto tempo alla preparazione dei pacchettini: adesivo Goodreads, adesivo delle Book Fairies, segnalibro fatto a mano e cartoncino da inserire dentro al libro con alcune informazioni sul libro stesso e su di me. Organizzatissima direi. Ovviamente ho riflettuto tanto anche su quali sarebbero stati i posti migliori per le “consegne”. Siena è una città bellissima ed avrei potuto utilizzare alcuni monumenti, ma alla fine ho pensato che forse, anziché aggiungere bellezza alla bellezza già esistente, potevo tentare di portare bellezza e magia laddove non ce n’è.
E così ho fatto: grigia residenza universitaria, fermata dell’autobus e scale mobili di un centro commerciale.
Lasciare i libri incustoditi è stato veramente difficile, quasi una sofferenza e da quel momento non ho fatto altro che chiedermi se fossero ‘sani e salvi’ fra le mani di un lettore amorevole. Beh, nel caso di Cime Tempestose non ho dovuto aspettare molto, perchè un’ora dopo ho ricevuto la foto da parte della ragazza che lo ha trovato. Si tratta di una studentessa universitaria che si è trasferita a Siena da pochi giorni.
So per certo, perché me lo ha detto lei, che questo è stato un piacevole ‘benvenuto’ ed io non potrei essere più felice.
Quando ho ricevuto la sua foto mi sono commossa ed è stata l’ennesima prova che un po’ di gentilezza e generosità possono solo migliorare il mondo in cui viviamo. Qualcuno potrebbe pensare che sono pazza, ma la gioia del ‘donare’ è inebriante.
Degli altri libri, ad ora, non ho notizie. Spero che qualcuno li abbia trovati, soprattutto Il piccolo principe, perchè fuori piove a dirotto e quel minuscolo libricino non aveva un tetto sotto la testa (in effetti sono stata un po’ sciagurata ed anche un po’ troppo ottimista!).