#day221 – Perseveranza


    Per non perdere le buone abitudini, stasera siamo tornati a giocare a tennis.

    Ieri ero molto soddisfatta per l’assenza di dolori muscolari, ma stamani al mio risveglio ho avuto una brutta sorpresa. Da piccola, quando avevo un po’ di indolenzimento muscolare dopo gli allenamenti, mi dicevano che era colpa dell’acido lattico. Crescendo (e soprattutto preparando la tesina sulla preparazione atletica del cane) ho scoperto che in realtà si tratta di D.O.M.S. (delayed onset muscle soreness), cioè indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata. Tale indolenzimento raggiunge il suo picco in un arco di tempo compreso fra le 24 e le 72 ore dopo l’attività fisica.

    Tutta questa digressione teorica per dirvi che, il mio picco di D.O.M.S. è dopo 48 ore e stamani non riuscivo neanche ad alzarmi dal letto.

    Mi fanno male anche le piante dei piedi e non vi dico quali manovre io sia costretta a fare per tenere in mano una bottiglia. Ciononostante, stasera ho deciso di tornare a giocare. Temevo sinceramente che non sarei neanche riuscita a tenere la racchetta in mano, ma dopo un paio di colpi dolorosi, ha vinto lo spirito di sopravvivenza e siamo riusciti a giocare per 60 afosissimi minuti.

    Abbiamo prenotato il campo anche per venerdì e sabato, questo giusto per darvi la dimensione della nostra follia, dedizione alla causa e perseveranza.

    Del resto, sembra sempre più evidente che la motivazione non sia sufficiente a raggiungere i proprio obiettivi, ma che occorrano piuttosto una buona dose di resilienza, passione e perseveranza. Io, in quest’ultimo aspetto ho sempre avuto un po’ di problemi, forse perché mi sono sempre “gettata” nelle esperienze con aspettative non realistiche.

    Per il tennis non ho aspettative particolari, se non trovare un modo divertente per rimettermi in forma. Se c’è una cosa che ho imparato da questi primi 220 giorni del 2017 è che, quando si tratta di allenamento fisico, non posso scegliere sulla base di quello che ritengo migliore per il mio corpo (come ad esempio lo yoga), ma devo per forza ascoltare il mio corpo ed il modo in cui esso reagisce.

    Ho capito che ci mi alleno solo se mi diverto e, quando mi diverto, mi sento forte e piena di energia, indipendentemente da quello che ho mangiato.

    Certo, adesso sono piena di sonno, che ve lo dico a fare? Sappiate solo che, quando mi sono seduta a tavola, non riuscivo neanche a mangiare; potrebbe forse essere un modo per perdere questa “pancetta”, quella che ho ricevuto in “dono” per i miei 30 anni.