#day90 – Venerdì: organizzazione perfetta

    Anche oggi ho fatto follie in cucina!

    Direi che questa settimana mi sono tolta un po’ di sfizi: curry, latte di cocco e pancakes…in quanto a ‘gola’, intesa come peccato capitale, direi che non ho scherzato!

    Da lunedì ho iniziato a fare post con il nome del giorno della settimana per capire se riuscivo ad intravedere un pattern nelle mie settimane che, apparentemente non sono mai uguali, ma forse, studiandole con un occhio più attento potrei vedere qualcosa che fino ad oggi mi è sfuggito.

    Un paio di cose mi sono già saltate all'occhio.

    Prima di tutto il mercoledì, se tutto va come programmato, riesco difficilmente a tenere d’occhio il telefono perché sono con l’acceleratore ‘a tavoletta’ dal momento in cui mi alzo finché non vado a letto e temo di non aver ancora finito di rispondere a tutte le persone che mi hanno cercata in quel nefasto giorno della settimana. Questo mi porta a riconsiderare l’idea di svegliarmi prima proprio il mercoledì; sto iniziando a pensare che forse è meglio optare per il giovedì.

    In secondo luogo il venerdì sembro sempre magicamente super organizzata e riesco a fare un miliardo di cose. Sembra che io sia un diesel addormentato e che mi occorra tutta la settimana per prendere il ritmo. Peccato però che quando lo prendo è già finita la settimana.

    Oggi mi vergogno un po’ di me stessa perché in realtà, avendo la mattinata libera, avrei dovuto fare ben altro: sarei dovuta passare dalla segreteria studenti. Negli orari di apertura di quel ‘maledetto’ ufficio io sono quasi sempre impegnata, ma oggi, per una serie di motivi, sarei stata libera e sarei potuta andare ad informarmi circa la mia situazione.

    Mi mancano 2 esami alla laurea...dal 2010!

    Stamani sarei dovuta andare, ma sono ricaduta nei vecchi schemi e nei vecchi tranelli. Ho detto che mi vergogno di me stessa, ma a distanza di poche righe ho già deciso di perdonarmi. Non me la sono sentita e adesso, riguardando la cosa a mente fredda, mi dico che vergognarsi è inutile. Per potermi laureare devo necessariamente varcare quella porta, chiedere alcune informazioni in segreteria e poi affrontare la parte più difficile. Sicuramente incontrerò qualcuno che ha iniziato a studiare con me e adesso sta avviando la carriera di professore o ricercatore…e qual è il problema?

    Esatto, il problema non c'è.

    Ognuno è andato per la sua strada, tutto qui. La paura del giudizio per me è paralizzante e per quanto cerchi di essere coraggiosa ci sono giorni in cui lo sono un po’ meno.

    A ripensarci bene, neanche questa frase è del tutto vera. Oggi sono andata al supermercato in un orario in cui sapevo che avrei incontrato tutte le nonne deliranti ad accaparrarsi le uova di cioccolato, ma me ne sono fregata ed ho persino preso il carrello grande! Avevo bisogno di comprare l’acqua e non volevo certo portarla a mano. E così mi sono destreggiata fra i carrelli, ho fatto una fila disumana alle casse (perché con il carrello grande non si possono usare le casse veloci), sono finita dietro al signore più lento del mondo e…non solo non mi sono fatta prendere dal panico, ma ho fatto tutta la fila senza mai controllare lo smartphone…chissà a cosa stavo pensando?!? Onestamente non lo ricordo.

    In effetti sono stata molto coraggiosa, forse ero in una sorta di trance agonistica.

    Cosa ho imparato da questa giornata?

    1. i pancakes a colazione sono una sorta di rito magico
    2. latte di cocco e curry devono sempre essere nella mia dispensa
    3. talvolta riesco a fare la spesa senza troppi effetti collaterali