#day215 – Regali, regali ed ancora regali

    Quando Sonia, la cugina di tuo padre, ti chiama per dirti che ha una busta di prodotti per capelli, tu corri perché sai che lei non sta scherzando, si tratta proprio di una bella busta (il cui contenuto è in foto). Ebbene sì, ogni tanto mi lamento perché sono figlia unica e nipote unica, ma riconosco che la cosa possa avere i suoi vantaggi.

    Le mie lamentele scaturiscono, di solito, dalla percezione che le aspettative di tutti i membri della famiglia siano concentrate su di me. In realtà, negli ultimi anni, mi sono resa conto che questa visione egocentrica delle cose è quanto di più distante dalla realtà perché, per fortuna, il mondo non ruota intorno a me. Si tratta di una scoperta piuttosto recente, grazie alla quale ho potuto spostare la mia attenzione su qualcosa di molto più importante: l’amore. Non sto parlando di amore fra un uomo ed una donna, bensì dell’amore con cui, talvolta, ci si prende cura dei figli degli altri.

    Potrei star qui a lamentarmi del fatto che io sia cresciuta in mezzo agli adulti, oppure potrei raccontarvi di come, ogni adulto che si sia preso cura di me, lo abbia fatto con tutto l'amore di cui era capace.

    Preferisco raccontarvi la seconda storia, quella in cui ho dato alla mia nonna paterna il mio vecchio sussidiario assegnandole le pagine da studiare da un fine settimana all’altro; oppure quella di una bambina che fa i compiti sullo stesso tavolo in cui lo zio corregge i compiti in classe dei suoi alunni e la sera mangia toast speciali preparati dalla zia. Nella stessa storia c’è uno zio professore, lo stesso zio che, pochi minuti dopo aver messo via la penna rossa, era pronto a trasformarsi in alunno, il mio alunno.

    Se non ero con gli zii o con i nonni ero con Sonia. Sonia è sempre stata nella mia vita, da quando sono nata, e non potrei essere più fortunata. A distanza di tanti anni, ogni volta che vado a trovarla mi racconta episodi della mia infanzia di cui non conservo alcun ricordo, se non tramite le sue parole. Mi parla sempre di me come di una bambina adorabile, tranquilla ed obbediente ed io mi sento lusingata nel sapere che lei mi vuole bene come se fossi una figlia o forse una nipote. Ma forse è un amore ancora diverso, di certo un amore incondizionato che non è stato ‘macchiato’ dalla mia travagliata adolescenza.

    Il bene che si vuole ai figli io ancora non lo conosco, ma conosco benissimo quello che si vuole ai nipoti, soprattutto a quelli non 'propriamente di sangue'.

    Il fatto di avere così tante amiche con i figli mi ha fatto conoscere un nuovo tipo di amore, uno che credevo non esistesse; e conoscerlo significa anche saperlo riconoscere quando lo si riceve. Questo è un dono per cui io non potrò mai essere abbastanza grata. I prodotti per i capelli terminano, i soldi si spendono, i vestiti si rovinano, ma il pensiero, quello no. Sapere che c’è una persona che ha sempre un pensiero d’amore per me, fa di me un essere umano estremamente fortunato e m’insegna, ancora una volta, che l’amore esiste, in tante forme, ed è forse l’unica cosa per cui vale la pena di vivere.

    Cosa ho imparato da questa giornata?

    1. l’attività in acqua non mi crea problemi di acido lattico, ne ho avuto la conferma
    2. il preparato per i pancake in ‘bottiglia’ si mescola malissimo
    3. scegliere la giusta padella è fondamentale per la buona riuscita dei pancakes
    4. il caldo mi rincoglionisce un po’, solo un po’ eh