#day16 – Istruttrice di agility, ma non troppo

    Sono tante le cose che ho trascurato durante il lungo periodo di abbrutimento…ed è ora di cambiare registro!
    D’ora in poi festeggerò ogni traguardo, piccolo o grande che sia!
    16 mesi fa ho iniziato un corso per cui non mi sentivo all’altezza ed invece ce l’ho fatta, promossa a pieni voti la botta di autostima è talmente alta che, anche se stamani ho pagato TARI, bollette e bollo auto, una cenetta a base di sushi non me la toglie nessuno!

    Nel post di Facebook non ho specificato di quale corso si trattasse per paura del giudizio di chi leggeva…sempre la stessa storia! Ed anche dalla modalità di festeggiamento si evince che non voglia fare troppi proclami. Sono diventata istruttrice di agility, ma non del tutto perché il certificato mi arriverà solo alla fine delle 200 ore di tirocinio, quindi è inutile mettere gli striscioni!

    Ho fatto un corso per diventare istruttore di agility senza nemmeno aver mai praticato questa disciplina sportiva con i miei cani.

    Quando mi sono iscritta sapevo che era una follia, ma l’ho fatto lo stesso perchè volevo imparare. Chi non è dentro al mondo della cinofilia sportiva troverà questo articolo un po’ folle, provo a spiegarmi meglio.

    Nella selezione di alcune razze sono state fatte delle distinzioni fra linee da lavoro e linee da show, o da bellezza. Questo significa che i soggetti riproduttori sono stati scelti secondo criteri diversi: i cani da lavoro sono stati scelti per la loro attitudine al lavoro, mentre quelli da bellezza soltanto sulla base del loro aspetto. Per questo motivo se tu, come me, decidi di avvicinarti al mondo dello sport cinofilo con ben 2 border collie da show, devi essere pronto alla gogna. Ora, per me tutto ciò è aberrante, perché sebbene io per prima rispetti il lavoro degli allevatori e riconosca le differenze che ci sono fra un soggetto ed un altro, resto pur sempre dell’idea che il mio cane sia in primis il mio compagno di vita; un amico con cui, eventualmente, posso decidere di intraprendere un percorso sportivo come suo semplice compagno di squadra e nel rispetto delle nostre individualità. Certo non è una strada semplice e non so se mi porterà mai a dei risultati sportivi, ma è l’unica strada che in cuor mio posso percorrere.

    Detto questo, per paura di essere rifiutata da alcuni club e per vigliaccheria nei confronti delle mie idee, non semplici da difendere, ho deciso di fare un corso per diventare istruttore di agility in modo da potermi allenare da sola con i miei cani, lontano dagli occhi giudicanti di tutti. È stato un errore bello e buono. Il corso è stato molto interessante ed assolutamente formativo, ma alla fine dei conti ho capito che se non scendo nell’arena e non m’infango le mani è inutile che continui a fare tutti questi corsi.

    Un po’ di tempo fa ho deciso di smettere di lamentarmi e di concentrarmi sugli aspetti positivi delle cose. Questo corso ha avuto molti aspetti positivi e sono felice di averlo portato a termine perché adesso so che ho bisogno di buttarmi nell’arena. A tal proposito vorrei condividere con voi un estratto del discorso di Theodor Roosevelt ‘The Man in The Arena’:

    Se siete interessati a leggere il testo intero potete trovarlo qui.