#day101 – Lavorare con passione

    Prima di tutto, mi avvalgo dell’aiuto del Vocabolario online Treccani per fare una piccola disambiguazione sulla parola ‘passione’…siamo vicini alla Pasqua e magari qualcuno potrebbe fraintendere.

    La ‘passione’ di cui parlo nel titolo, infatti, non è la passione intesa come sofferenza fisica o spirituale, bensì quel sentimento o quella sensazione che agisce sull’animo e lì vi rimane impressa, proprio così come scrive Dante:

    “Qual è colui che sognando vede, che dopo ‘l sogno la passione impressa rimane, e l’altro e la mente non riede”

    Talvolta penso che il lavoro abbia bisogno della stessa cura che si mette nelle nostre relazioni interpersonali, come se occorresse impegnarsi affinché la fiamma resti viva, quasi come in amore. Probabilmente non è così per tutti i lavori, ma io sono una persona che si annoia molto facilmente ed ha bisogno di continui stimoli quindi per me le opzioni sono fondamentalmente due: cambiare ciclicamente lavoro oppure cercare di evolvermi all’interno di quello che già faccio.

    Se devo essere del tutto onesta non ho ancora deciso.

    Ci sono giorni in cui penso che cambiare lavoro potrebbe essere l’unica soluzione percorribile e poi ci sono giorni, come oggi ad esempio, in cui riesco a trovare nuovi stimoli in quello che faccio e, quasi per magia, le lunghe ore lavorative scorrono senza che io me ne accorga.

    Ieri, 3 impavidi adolescenti hanno iniziato il loro percorso di alternanza scuola lavoro da noi ed è con immenso piacere che mi trovo a rivestire il ruolo di tutor aziendale per il loro progetto formativo. Io, come credo di aver già detto più volte in precedenza, adoro lavorare con gli adolescenti. Sì lo so, l’adolescenza è un’età strana, ma del resto loro sono il nostro futuro ed è nostro compito sostenerli al meglio. Non so neanche quale sia il verbo migliore da usare; avrei potuto scrivere ‘educarli’ o ‘aiutarli’, ma entrambe le parole implicano alcune sovrastrutture culturali da cui vorrei discostarmi.

    Insomma, questi 3 ragazzi sono fantastici e, soprattutto, sono entusiasti. Ieri, mentre spiegavo loro alcune cose non facevano altro che dirmi “Ganzoooooo“, quasi non credevo alle mie orecchie! Io, ovviamente, sono già in piena fase ‘voglio che abbiano la migliore esperienza possibile’ quindi, oltre a divorarmi il libro che vedete in foto, mi sono già stampata alcuni articoli ed iscritta a vari webinar…tanto non ho nulla da fare no?!?

    Anche domani avrò la fortuna di passare un po’ di tempo in loro compagnia, dopodiché non li rivedrò fino a Giugno, quindi ho 2 mesi scarsi per aggiustare il tiro e strutturare al meglio il loro percorso.

    In questi casi mi rendo conto di come le novità possano rappresentare un’incredibile opportunità di crescita. Sebbene l’ignoto molto spesso mi spaventi, ogni volta che riesco a trovare il coraggio di affrontarlo rimango piacevolmente sorpresa.

    Rileggo l’ultima frase che ho scritto e mi viene in mente la riflessione che facevo nel post di domenica sui meccanismi di proiezione e sui cani in generale. Quando è arrivata a casa, la mia TaraMaria era particolarmente timorosa e, per certi versi lo è ancora adesso. Ricordo la mia frustrazione ogni volta che cercavo di aiutarla e finivo, invece, per spaventarla ancora di più. Ad un certo punto ho deciso di lasciarla in pace e da lì non è passato giorno in cui lei non abbia affrontato con coraggio tutte le spaventose sfide che la vita le mette di fronte.

    Perché? Semplice, aveva bisogno di farcela da sola.

    Ed anche io ho bisogno di farcela da sola e, probabilmente, lo stesso vale per gli adolescenti che, durante una breve pausa da scuola, possono misurarsi con il mondo del lavoro.

    In giornate come oggi torno a credere che il mondo lo si possa veramente cambiare, e come non rinnovare l’invito a leggere L’ospite inquietante di Umberto Galimberti?!?

    Cosa ho imparato da questa giornata?

    1. i blog possono rendere il mondo più amichevole
    2. amare il proprio lavoro rende le cose più semplici