#week15 – La normalità è sopravvalutata

    E anche un'altra settimana se ne va...portando con se l'ennesima scoperta dell'acqua calda.

    Eh sì, perché già nel 1500 un certo Erasmo da Rotterdam scriveva il suo Elogio della follia, come a volerci ricordare che, ad omologarsi troppo, si rischia di essere veramente tanto infelici. Di solito ci si omologa, o almeno si tenta di farlo, per non sentirsi degli ‘esclusi’, ma alla fine dei conti il prezzo da pagare mi sembra troppo alto.

    Come ho detto più volte, ci vuole certamente tanto coraggio ad essere se stessi e forse ce ne vuole ancora di più ad amarci proprio per quello che siamo: meravigliosamente imperfetti.

    Le ultime tre settimane sono state piuttosto travagliate. Tanto lavoro, tanti impegni e pochissimo tempo per riposarmi, nonostante avessi tentato fare incastri magici degni del miglior giocatore di Tetris. La settimana che si è appena conclusa non è stata da meno. Sono riuscita a lavorare un po’ sulla tanto agognata tesi in counseling ed ho anche avuto la grandissima fortuna di finire un lavoro prima del previsto e guadagnare così due ore in compagnia dei cuccioli di mio papà (Emma in foto).

    Sono state proprio quelle due ore a ricaricarmi mentalmente perché la natura ha sempre il grande merito di farmi stare bene (nonostante io abbia il raffreddore allergico!).

    I cuccioli si stavano godendo il pomeriggio di sole all’aperto, perché loro sì che sanno cosa significa il qui ed ora. Si sono fatti fotografare, hanno giocato fra di loro, hanno giocato con me e si sono fatti coccolare, infine si sono addormentati mentre il sole tramontava.

    Spiegatemi cosa ci può essere di più perfetto.

    Dopo il sabato pomeriggio trascorso in compagnia dei cuccioli, riguardando la foto che ho scelto per questo articolo e parlando con una mia amica, ho pensato che la normalità è veramente troppo sopravvalutata.

    Ma soprattutto, chi stabilisce cosa sia e cosa non sia normale?

    In questi giorni sto leggendo il libro della Marcolongo, La misura eroica e devo ammettere che un po’ mi sta scuotendo l’animo. Sarà la primavera, saranno le lunghe giornate di pioggia che si alternano a quelle di sole, sarà che l’estate mi sembra più vicina, ma io proprio non vedo l’ora di consegnare la tesi per chiudere un altro importantissimo capitolo.

    Ed ora passo e chiudo che è il caso io mi metta a lavoro!