“Il cavaliere che aveva un peso sul cuore”, Marcia Grad Powers

    Questo libro era venuto con me in Sardegna ed anche a Montalto Beach, ma aveva finito per rimanere chiuso, fino a stamani. L’ho comprato insieme a “La principessa che credeva nelle favole” e, se non fosse stato per il consiglio che mi ha dato Elena, avrei sicuramente iniziato dalla principessa.

    Ma la mia amica Elena, psicologa e psicoterapeuta (e molto altro ancora!), sa il fatto suo e se mi ha consigliato di leggere prima il principe sicuramente non lo ha fatto a caso.

    Per cercare di non essere troppo verbosa, posso dirvi che il libro si legge in un giorno ed è la lettura perfetta per chi, come me, ha difficoltà nel prendere decisioni, un po’ per la paura dell’incertezza del futuro ed un po’ per la paura del giudizio.

    Beh, sì, anche se le prime 80 pagine le sentivo infinitamente lontane da me, dal momento in cui il cavaliere inizia ad intraprendere il suo viaggio fisico e metaforico verso la Serenità (con la ‘S’ maiuscola perché è un luogo), mi sono ritrovata in ogni singolo passo, dubbio, incertezza e paura.

    Si tratta di una lettura molto piacevole; di una metafora che prende in considerazione ogni singolo aspetto coinvolto nel complicatissimo atto del ‘prendere una decisione’ e che si può riassumere con una riflessione da fare a monte, ogni giorno, ogni mattina:

    Che io possa avere
    la serenità per accettare le cose che non posso cambiare,
    il coraggio per cambiare ciò che posso
    e la saggezza per capire la differenza.

    Reinhold Niebuhr

    Nel viaggio che lo porterà a liberarsi del peso che ha sul cuore, il cavaliere combatterà la sua battaglia più difficile, quella contro il bisononno di tutti i draghi, il Drago dei Pensieri Contorti ed imparerà ad affrontare il cambiamento grazie ai preziosi consigli di Maxine (detta Max perché non sia mai che un cavaliere accetti di essere aiutato da una ‘femmina’-almeno non all’inizio-), l’uccello turchino della felicità.

    “Lo so, vorresti avere una garanzia. Mi piacerebbe poterti rassicurare, ma non posso. Nessuno può garantire niente. Un margine di rischio esiste in qualuncque progetto di cambiamento, c’è ogni volta che si compie qualcosa di nuovo: fa parte integrante dell’esistenza.Ma questo lo sai anche tu. Hai corso rischi per tutta la vita, alcuni perfino molto gravi. E se non l’avessi fatto non avresti ottenuto nessuno dei tuoi successi.”

    Le parole di Maxine sono state quelle che, per tutto il libro, sembravano rivolte a me più che al cavaliere. C’è stato un passaggio che mi ha risuonato particolarmente, una riflessione per me importante ma che, purtroppo, non faccio quasi mai perché mi lascio prendere dagli eventi:

    “Devi essere razionale Duke: tu fai molte cose, alcune bene altre meno. E la stessa cosa può venire bene una volta e male un’altra. Perciò come puoi fondare l’opinione che hai di te stesso – di te stesso nella tua interezza – su ciascuna o anche solo su qualcuna delle cose che fai?”