#day259 – Circuit training in acqua

    Incredibile, ma vero, oggi sono riuscita a trascinare mia mamma in piscina.

    A dire il vero, non sono stata proprio io a trascinarla, ma l’importante è che siamo andate insieme a fare la lezione di prova e ci siamo persino iscritte al corso: un miracolo! Il nostro inizio è stato un po’ rocambolesco per svariati motivi, ma lasciate che vi racconti una cosa alla volta.

    Tanto per cominciare, la piscina di Rapolano è gestita dalle ragazze (e ragazzi) dell’Arezzo Nuoto che, a mio avviso, si sono sempre contraddistinte per la loro professionalità e la loro preparazione; se c’è una novità potete stare sicuri che loro la propongono! Per chi vive nelle grandi città questo potrebbe sembrare scontato, ma vi assicuro che non lo è affatto quando si cresce in un paesino di provincia. E qui, scusate la breve digressione, ma non posso non citare Samuele Bersani “…a sei chilometri di curve dalla vita”.

    La lezione di oggi prevedeva che si cambiasse esercizio ogni due minuti alternando bike, manubri, tubo e tappeti e poi, per il gran finale, un po' di esercizi a corpo libero.

    Io e mia mamma, come vi dicevo, ci siamo presentate in gran ritardo perché ci siamo aspettate a vicenda per circa 15 minuti; c’è della genialità in questo! Ovviamente non avevamo la cuffia e neanche il lucchetto per l’armadietto, tant’è che la ragazza alla reception ha avuto pena di noi e ci ha tenuto le borse lì. Per la cuffia, come potete vedere dalla foto, abbiamo rimediato alla grande. Io avrei voluto quella a forma di pesce, ma la fanno solo per i bambini quindi ho optato per le pecore che, comunque, si abbinano egregiamente alle mie ciabatte e vanno perfettamente d’accordo con i miei border collie.

    Sono già profondamente innamorata della mia cuffia con le pecore nere sulle orecchie.

    Siamo entrate negli spogliatoi scalze e ci siamo cambiate in fretta e furia per aggregarci alla lezione il prima possibile. Io, ovviamente, mi ero messa il costume a casa quindi me ne sono stata lì a metter fretta a mia madre. Poi, una volta entrate in acqua è iniziato il divertimento, almeno per me, mia mamma al momento è troppo impegnata a dormire per potermi parlare delle sue impressioni, posso solo dirvi che aveva difficoltà a camminare.

    Quando siamo uscite dalla piscina io ero felice come una bambina che a Natale scarta i pacchetti ed al suo interno trova tutto ciò che aveva chiesto a Babbo Natale.

    Quando dico che la felicità è una ‘cosa’ semplice lo penso veramente. Sapere che, da lunedì, io e mia mamma faremo 50 minuti di lezione in acqua mi rende la persona più felice del mondo. Si tratta di un po’ di tempo che ci ritagliamo per noi stesse come individui separati, ma anche per noi due come mamma e figlia. Saremo insieme e faremo qualcosa che migliorerà il nostro stato di salute, non credo si possa chiedere di meglio.

    Cosa ho imparato da questa giornata?

    1. le mercerie sono luoghi di perdizione
    2. i paesini a sei km di curve dalla vita possono riservare grandi sorprese