#day240 – Zuppa, zuppetta, zuppina

    Come vedete io continuo ad impegnarmi, ma oggi questa zuppa a pranzo non mi è proprio andata giù, tant’è che, mi vergogno a dirlo, ma più della metà è finita nello scarico. Mi vergogno perché il cibo non si butta, tuttavia era veramente immangiabile, troppo acida o almeno così mi sembrava. Certo, posso complimentarmi con me stessa per aver pensato con largo anticipo al mio pranzo di oggi e per essermi portata dietro anche la colazione e l’acqua, ma sulla qualità del rancio ci sono ampissimi margini di miglioramento.

    Oggi era anche il primo giorno di rientro a lavoro dopo ben 3 settimane di pausa e, come dimostra questo articolo, sono sopravvissuta.

    Ci sono cose peggiori lo so, ma come ha giustamente detto una mia amica: “dopo quasi un mese di ferie ci vuole lo psicologo”. Potrei scrivere qualcosa di estremamente scontato sullo stress e sulla depressione da rientro a lavoro, ma preferisco provare a darvi una versione leggermente diversa. Oggi, organizzativamente parlando, non è stata una giornata proprio semplicissima e, parlandone con mio padre, mi sono resa conto di quanto, nonostante tutto, l’avessi presa con filosofia. Ma come ci ero riuscita? Semplice, perchè ero e sono appena tornata dalle ferie e, di conseguenza, sono molto più rilassata di quanto non lo fossi il mese scorso.

    Lo so, è un concetto incredibilmente scontato e banale.

    Tuttavia trovo che sia una prospettiva da cui, talvolta, mi dimentico di guardare. Lo so, anche la storia del bicchiere mezzo pieno è di una banalità sconvolgente e non vi dico di sposare questa teoria; dico soltanto che con me oggi ha funzionato. Mi sono concentrata sulle cose positive e sono arrivata in fondo alla giornata meno acciaccata del previsto.

    Ora, ovviamente mi si stanno chiudendo gli occhi e verso le 19:30 mi pareva che fosse calata la nebbia in casa, ma son quisquilie. Il pessimismo cosmico che si è abbattuto su di me nel fine settimana sta tornando ad avere una dimensione più accettabile, come quando le ombre deformate dai giochi di buio e luce tornano ad essere semplici figure nella banalità delle loro dimensioni reali.

    Cosa ho imparato da questa giornata?

    1. ce la posso fare anche quando penso di non potercela fare
    2. ho amici meravigliosi con idee altrettanto meravigliose
    3. siamo pronti ad essere persone migliori, non tutti, ma moltissimi di noi