#day199 – Scrittori dall’Abruzzo

    L’Arminuta è uno dei libri che mi ha regalato mio padre qualche tempo fa; il pacchetto ne conteneva 3, ma avevo deciso quasi subito che questo sarebbe stato il primo che avrei letto. Perché? La risposta è banale, sono stata attirata dal commento positivo della Murgia, ormai nota per le sue stroncature, ovvero l’esatto contrario dell’elogio.

    Al momento, direi che la Murgia ha le sue buone ragioni.

    Sono tornata da lavoro con un mal di testa lancinante, un’emicrania talmente forte da farmi confondere le lettere stampate sulla carta, ma questo non mi ha impedito di andare avanti nella lettura. Certo, in condizioni normali avrei letto molto di più, ma sono comunque molto soddisfatta.

    Ovviamente, per il momento, non vi darò altri particolari su questo libro perché per quello ci saranno gli appunti di lettura.

    Quando scrivo post sui libri sono sempre molto emozionata, proprio come quando parlo di musica e, come ieri, di viaggi. Credo sia importante ascoltare le proprie emozioni perché sono loro a dirci cosa ci sta a cuore, sono loro a rivelarci il vero motivo per cui, ogni mattina, ci alziamo pigramente dal letto.

    Forse, saranno loro a spiegarmi qual è la mia missione nel mondo.

    Quest’ultima frase credo avrà un senso solo per chi ha letto il mio post di Aprile sulla ruota della vita. Ti sei perso il #day94? Nessun problema, puoi leggere l’articolo cliccando qui. Bene, adesso sappiamo tutti che lo spicchio riguardante la mia missione nel mondo era uno dei meno colorati e, questo posso dirvelo solo io, anche uno di quelli che mi ronza in testa da allora.

    Cosa s'intende per 'missione'? Trasmettere l'amore per la lettura è degno di essere chiamato missione? Forse sì.

    A dire il vero oggi, oltre a leggere, volevo anche preparare i libri per la settimana di ferie e, già che c’ero, volevo anche scrivere il primo di una serie di articoli sulle letture consigliate per l’estate. Alla fine l’emicrania ha avuto la meglio e mi sono ‘limitata’ a leggere. Spero che un po’ di riposo risolva tutto. Come al solito, io continuo a fare programmi come se fossi wonder woman e come se all’interno di una giornata ci fossero almeno 36 ore!

    Cosa ho imparato da questa giornata?

    1. un filo di organizzazione in più potrebbe non guastare
    2. anche un filo di pianificazione potrebbe fare comodo
    3. non vedo l’ora di andare in ferie
    4. se non hai un programma, si vede…e non è bello