#day126 – Dedicata alla causa

    Se non è dedizione questa...

    Come vi avevo accennato qualche post fa, sentivo il bisogno di documentarmi maggiormente ed eccomi qui, fedele agli impegni presi. Ho iniziato questo mini corso gratuito con il Dott. Ongaro ed oggi ho ascoltato la seconda lezione dedicata alle tecniche di intervento sulla fatica.

    Sono piuttosto galvanizzata quindi sarà difficile dare un ordine logico a tutto quello che mi passa per la testa, ma ci proverò.

    Tanto per cominicare, sono estremamente contenta di aver ricevuto una conferma avvalorata da studi scientifici riguardo la mia necessità di almeno 8 ore di sonno. Ebbene sì, dormire meno di 8 ore contribuisce alla nostra fatica. Ed io su questo punto direi che posso stare tranquilla, ora poi che l’ha ‘ordinato il dottore’ sono in una botte di ferro. Io amo andare a letto presto, tipo il mio sogno sarebbero le 21:30, non necessariamente per dormire, ma giusto per non avere la sensazione di sprofondare nel sonno non appena tocco il materasso. Il mio sogno ovviamente è molto lontano dalla realtà per cui, diciamo che se riesco ad andare a letto intorno alle 23 mi reputo una persona estremamente fortunata.

    E già dopo questa cosa sulle ore di sonno mi ritenevo soddisfatta.

    Andando avanti ho avuto un’illuminazione ed ho capito perchè adoro tante cose che, se osservate superficialmente, possono sembrare inutili frivolezze, ma in realtà non lo sono. Ho scoperto che il contatto fisico genera ossitocina, un ormone di cui forse avrete sentito parlare in relazione al parto ed alla gravidanza, ma che in realtà ha anche la funzione di abbassare la diffidenza ed aumentare la fiducia negli altri e, aggiungo io, nel mondo. Per contatto fisico si intendono le coccole ed i massaggi quindi ecco spiegato il perchè del mio ottimismo ogni qualvolta esco da una semplice manicure (in cui sicuramente ho ricevuto un massaggio alle mani) o da una semplice messa in piega (perchè durante lo shampoo i parrucchieri massaggiano sempre la cute)!

    Ora, io so che per alcune donne la visita dal parrucchiere o dall’estetista rappresenta solo una schiavitù a cui ci sottoponiamo per dettami voluti da una cultura maschilista in cui la donna è vista come un oggetto. Io rispetto profondamente il loro punto di vista, ma vorrei che per una volta vedessero il parrucchiere, l’estetista, il massaggio shiatsu o qualsiasi altra cosa preveda un contatto, non tanto come una frivolezza esteriore, quanto come un rito durante il quale si rilascia ossitocina.

    La mia nonna paterna è morta quando io avevo 13 anni, eppure mi ricordo ancora quando lei si dava lo smalto (bianco perlato o rosa perlato) e poi si metteva al sole per farlo asciugare…quanto avrei voluto far parte di quel rito, ma ero piccola e lo smalto non potevo metterlo.

    Perdonate la divagazione e sì, sono ossessionata dallo smalto, aggiornate il DSM-5.

    Tornando alla lezione, oltre a quello di cui ho già parlato, il Dott. Ongaro ha presentato dei rituali del mattino molto interessanti e che sto pensando seriamente di mettere in pratica. Si tratta di ritagliarsi 25 minuti appena svegli per fare stretching, meditazione e poi una breve pianificazione della giornata. Lo stretching e la pianificazione non mi preoccupano affatto, sulla meditazione invece mi trovo più in difficoltà perchè non l’ho mai praticata e non saprei neppure da dove cominciare. Questo non significa che non lo farò, significa solo che dovrò attrezzarmi.

    Ci sono alcune tecniche e suggerimenti che richiedono che io mi spinga fuori dalla mia zona di comfort. Ci sono giorni in cui mi sento più coraggiosa ed altri in cui preferisco stare a sguazzare nel brodo che conosco bene. Ho deciso di assecondarmi in entrambi i casi, nella speranza che, piano piano, il coraggio abbia la meglio sulla pigrizia.

    Per adesso sono orgogliosa dei miei giorni da leone.

    Last but not least, il Dott. Ongaro suggerisce di praticare la gratitudine durante la meditazione del mattino. Questo mi rende orgogliosa del mio blog e soprattutto del box con cui termino ogni post. Mettere nero su bianco quello che ho imparato dalla giornata appena trascorsa è il mio modo per esprimere gratitudine rispetto agli eventi e rispetto al grande dono che è la vita.

    Cosa ho imparato da questa giornata?

    1. praticare la gratitudine, sempre
    2. gioire per gli altri è gioire per me stessa
    3. devo sempre uscire con il cellulare perché TM che cerca il legno più grande per portarmelo era da fotografia