#day114 – Spurgo

    La domanda sorge spontanea: cosa l'ho fatta a fare la sfida addominali se poi magno like there's no tomorrow?

    Appunto…quindi oggi ho pensato di depurarmi, almeno per pranzo. Per fortuna ho avuto molto da lavorare, quindi la fame atavica delle 18 sono riuscita a tenerla a bada grazie alla spremitura di meningi a cui mi stavo sottoponendo in quel momento.

    A proposito di spremitura di meningi, approfitto per togliermi un sassolino dalla scarpa. Ultimamente sono venuta a sapere che una certa élite si oppone all’uso dei social media come strumento per diffondere la letteratura in quanto i social media sminuirebbero la cultura con la ‘C’ maiuscola fino ad offenderla ed oltraggiarla. Ora, miei cari signori con la ‘s’ parecchio minuscola, la domanda sorge spontanea. Ma perché uno come Wordsworth, per citare il primo esempio che mi viene in mente, già qualche secolo fa, si scervellava per trovare un linguaggio che potesse parlare a tutti e voi, secoli dopo, mi parlate della cultura con la ‘C’ maiuscola.

    Ma esattamente, che problema avete?

    Ah, ho capito, ci volete tutti capre almeno potete fregiarvi dei vari titoli che precedono i vostri nomi. Ma certo, fate pure, io comunque vado avanti per la mia strada. In effetti, in totale onestà, la sezione ‘libri’ e, più nello specifico gli ‘appunti di lettura’, sono le parti meno lette del mio blog, ma io amo leggere e continuerò a farlo. Continuerò anche a scrivere i miei appunti di lettura, un po’ perché mi piace rileggerli, un po’ perché magari potranno fare comodo o incuriosire qualcuno in futuro.

    Però…mi sa che lo spurgo alimentare mi fa bene! Ieri, con il cervello obnubilato dai carboidrati complessi, non ero riuscita ad elaborare alcun tipo di pensiero che andasse oltre la lista della azioni giornaliere. Direi che il mix minestra di verdure e letteratura inglese è da provare più spesso!

    Cosa ho imparato da questa giornata?

    1. Passione, ci vuole passione, tanta passione
    2. Costanza, ci vuole costanza, tanta costanza
    3. Perseveranza…ce ne vuole anche di più