#week 36 – Quando si dice formazione continua

    Mi sono fatta un regalo e ve ne parlo fra poco!

    In tutto questo mio elaborare, rielaborare, rimuginare, ristagnare ho cercato di convincermi che un periodo di pausa –il famoso vuoto fertile– sarebbe stata l’unica soluzione ed in effetti sarebbe stata la cosa giusta da fare, ma ci vuole coraggio anche per fermarsi e così, come da manuale, non mi sono fermata!

    Non so dirvi esattamente cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. A volte penso che vivere in costante movimento possa celare delle insidie perché va ad azzerare qualsiasi occasione di auto riflessione, ma allo stesso tempo penso che anche crogiolarsi troppo nel famoso ‘rimuginio’ possa non essere proprio la migliore delle scelte.

    Nella mia vita mi trovo ciclicamente a fare quello che in gergo si chiama bilancio delle competenze e che io traduco in una serie di domande a me stessa: ‘ti piace veramente quello che fai?’, ‘è la tua vocazione?’, ‘come vorresti che fosse la tua vita?’. Badate bene, il bilancio delle competenze non è proprio così, ma ormai lo sapete che nell’applicare la teoria ci metto sempre del mio.

    Insomma, ve la faccio breve, è da un po’ che mi interrogo sul mio futuro (solo sugli aspetti controllabili ovviamente!).

    Ad oggi purtroppo tutte queste domande non hanno avuto risposte soddisfacenti. Un giorno va tutto bene e voglio restare nel mondo della formazione, il giorno dopo voglio iscrivermi al corso triennale di illustrazione editoriale, il giorno dopo ancora voglio ricominciare la scuola di taglio e cucito per poi aprire il mio shop su Etsy, insomma una bella confusione!

    La cosa buffa è che si tratta di corsi e ricorsi della storia.

    L’altro giorno, mentre stavo riordinando (udite udite, evento più unico che raro!), ho ritrovato alcuni bilanci delle competenze fatti a modo che avevo svolto durante il mio percorso formativo per diventare un counselor e le strade erano le stesse. Sempre rimettendo a posto ho trovato un’altra lista, questa volta di ipotetiche ‘carriere’. L’avevo stilata durante il mio percorso universitario e mi vedeva impegnata in questioni molto importanti all’estero.

    Mi sembra evidente che quel treno sia partito (come direbbe saggiamente il mio amico Francesco), ma altri treni, gli stessi sui quali volevo salire a 18 anni, sembrano ripresentarsi ciclicamente. Come faccio a salire su tutti? L’ideale sarebbe un’integrazione…ci sto ancora lavorando!

    Ma insomma, questo regalo?!?

    Mi sono regalata un bel corso di formazione per sostenere l’esame per diventare “Esperto di valutazione degli apprendimenti e delle competenze”. Si tratta di una figura professionale nuova, riconosciuta in tutta Europa e nella Regione Toscana e, come si evince dal titolo, si tratta di un corso che spero mi aiuterà a fare qualcosa in più nell’ambito della formazione.

    A volte sono io a decidere, altre volte mi lascio prendere dagli eventi.

    Il corso si svolge a Siena, una soluzione geograficamente più semplice rispetto a Firenze o Arezzo, altre città piuttosto vicine che offrono corsi di formazione e percorsi universitari che sono decisamente nelle mie corde.

    Pur essendo piuttosto impegnata fino a fine Novembre, so già che continuerò a rimuginare un po’ perché credo che sia importante assecondare il desiderio di vivere in divenire, di tendere al miglioramento e di seguire i propri sogni e le proprie predisposizioni, pur bizzarre e mutevoli che siano.