#day84 – Stira e ammira

    Ecco il risultato del mio pomeriggio a stirare: qualche maglietta e, per la prima volta in 35 anni, il pollice ustionato con il vapore…c’è sempre una prima volta e speriamo che sia anche l’ultima!

    In foto la pila di magliette; lo so, un po’ deludente come risultato, ma se consideriamo che me ne sono andata in giro da Dicembre ad adesso senza mai stirare un singolo capo di abbigliamento direi che i progressi sono notevoli. Si sopravvive anche senza i vestiti stirati e so che stirare non è certamente una priorità, ma, secondo me, rientra in quei piccoli gesti che dimostrano la volontà di prenderci cura di noi stessi.

    Per qualcuno non stirare può essere un vanto o persino una forma di emancipazione; per me invece è un po’ una vergogna. Io lavoro al pubblico ed andare a lavoro trasandata mi sembra una mancanza di rispetto per le persone che incontro. Sul lavoro non ho mai la sensazione di essere giudicata per come mi vesto e di certo le persone non stanno a notare se ho stirato la maglietta o meno, quindi posso asserire con totale tranquillità che si tratta al 100% di una mia s**a mentale…ecco, l’ho detto!

    Stamani mattinata intensa di lavoro e pomeriggio piuttosto indaffarato fra consegne al nonno e stiratura ed ecco che mi trovo un po’ a corto di pensieri. Mi capita spesso quando corro tutto il giorno.

    Arrivo a fine giornata e mi sento svuotata.

    Stasera sto così, oltre ad avere un dolore bestiale al pollice della mano sinistra. Vorrei scrivere di più, ma sarebbe inutile allungare il brodo. Sono sicura di aver utilizzato il cervello durante tutta la mia giornata e sono anche sicura di aver avuto, a più riprese peraltro, idee geniali ed ispirate per il post di stasera, ma al momento mi sfuggono. Fa nulla, domani sarà sicuramente una giornata più proficua.

    Un momento, ora ho capito perchè ho il cervello in pappa…mia nonna mi ha tartassato di domande per tutto il tempo in cui ho stirato, ecco spiegato il mistero! Poverina, lei voleva fare gossip, ma io vivo praticamente fuori dal mondo e non le ho dato neanche un briciolo di soddisfazione, che pessima nipote che sono! Chi mi conosce sa che con me i pettegolezzi ed i segreti sono al sicuro: i primi tendo a dimenticarli nel momento stesso in cui mi vengono bisbigliati all’orecchio, i secondi li custodisco così gelosamente che neanche le tecniche d’interrogatorio di mia nonna riescono a farmi sputare il rospo. (Cioè vi prego, ho appena controllato su internet se la dicitura tecniche di interrogatio fosse corretta e mi è uscito un manuale in PDF…inutile dirvi che l’ho già scaricato e che non vedo l’ora di leggerlo! Sono affetta da curiosità acuta!)

    Tornando alle nonne, non so come sono le vostre, ma la mia ha un modo piuttosto ‘geniale’ di scoprire le cose: mi interroga, poi interroga mia madre (o il mio compagno o chiunque sia coinvolto nella cosa che vuole scoprire), poi mi controinterroga fingendo di aver ricevuto informazioni dalla controparte… e tutto questo di solito avviene mentre le parti interrogate sono impegnate in altro, almeno è più facile che venga fuori la verità. E niente, è un genio, non c’è nulla da fare, altro che CSI.

    Cosa ho imparato dalla giornata di oggi?

    1. anche io mi stanco
    2. anche io ho bisogno di riposo
    3. odio uscire a cena fuori il sabato sera perché vorrei solo impigiamarmi alle 19:00 e mangiare la pizza sul divano (d’estate è un’altra storia eh!)
    4. adoro scrivere al pc con i miei cani sdraiati vicino a me