#day28 – Facial beauty

    Oggi non mi sono truccata ergo non posso struccarmi, ma, per non interrompere la necessaria ripetitività dell’azione, ho deciso di passarmi il tonico e di farmi una bella maschera e poi, come mi ha suggerito una mia amica, concluderò il tutto con un po’ di crema idratante che in effetti male male non mi dovrebbe fare.

    Sì lo so, non mi sono truccata, e quindi sono uscita in versione abbrutita. Forse sì, forse no. La giornata di oggi prevedeva che accompagnassi mio nonno a fare la spesa ed altri giri vari ed eventuali così sono uscita di casa con tuta, cappello e niente trucco. Mi sentivo rinvigorita dopo una lunga notte di sonno e non ho sentito il bisogno di guardarmi allo specchio, né tantomeno di truccarmi.

    Mentre aspettavo mio nonno fuori dal barbiere ho accidentalmente buttato un occhio allo specchietto retrovisore e mi è preso un colpo: “oddio chi c’è in macchina?!?”. Nessuno, ero io con delle occhiaie degne di una tossica e dei capelli che neppure Maga Magò durante il combattimento con Merlino.

    Ovviamente, da brava abbrutita non avevo nulla con me che mi potesse aiutare a darmi un tono, ho sistemato i capelli con le dita e via a fare la spesa.

    Non è finita qui, avevo gli scarponcini che uso per andare per campi e per boschi con i cani, sembravano puliti ma sotto erano pieni di fango che ho gentilmente disperso per tutta casa del mio povero nonno. Le mie intenzioni erano positive, gli ho rimesso a posto tutta la spesa evitando che si piegasse e che sollevasse dei pesi, ma temo che abbia faticato di più per pulire i pavimenti che avevo decorato con tanto estro.

    Nel pomeriggio ho cercato di rimediare alla mia condizione dedicandomi alla lettura di “The Book Thief”, libro che devo leggere entro la fine di Gennaio, pena l’esclusione dalla sfida dei 12 libri che ho iniziato il primo Gennaio e, detto fra noi, mi scoccerebbe proprio farmi cacciare dal gruppo dopo 31 giorni! Sono arrivata ad un buon 60% del libro quindi conto di farcela entro il 31 Gennaio.

    Considerando i pasticci che ho combinato in mattinata, però, mi sembrava che la lettura del libro non potesse essere elemento sufficiente per la mia battaglia contro l’abbrutimento e quindi ecco che ho deciso di impiastricciarmi un po’ il viso. Ho iniziato a scrivere questo articolo con la pelle che mi tirava sotto la maschera allo zinco e lo concludo con la sensazione opposta: pelle morbida, distesa, idratata e profumata.

    Cosa ho imparato da questa giornata?

    1. che è sempre bene buttare un occhio allo specchio prima di uscire di casa
    2. che le scarpe apparentemente pulite possono celare “zoccoli” di fango pronti a staccarsi nei momenti meno opportuni (vedi pavimento bianco a casa del nonno)
    3. che ogni tanto devo impegnarmi un po’ di più in questa mia battaglia contro l’abbrutimento…l’abitudine all’abbrutimento sarà la più dura da debellare!