#day228 – Leggere, pensare, riposare

    Combattere l’abbrutimento significa anche stare in vacanza e godermi il tempo che ho a disposizione per riposarmi. Che poi, a pensarci bene, il riposo può essere a tratti un concetto piuttosto soggettivo. Non è detto che dormire 12 ore al giorno possa essere utile a farmi “ricaricare le pile”, anzi, tutto il contrario forse.

    La convivenza con i nonni nella piccola casa del mare significa svegliarsi alle 7:30 circa ogni mattina. Fino allo scorso anno questa era una delle peggiori torture a cui io potessi essere sottoposta, ma quest’anno ho deciso di cambiare prospettiva. A quell’ora ci sono poche persone in giro, le strade sono deserte ed io posso portare fuori i cani godendomi il silenzio e la calma delle prime ore del mattino. Faccio colazione con calma e mi fermo al bar per il caffè; insomma, inizio la giornata con calma perché so di avere molto tempo a mia disposizione.

    Per il sonno, recupero nel pomeriggio.

    Quando sono in spiaggia mi piace fare delle vere e proprie maratone di lettura e, fra un capitolo e l’altro, mi piace fermarmi a guardare il mare o anche solo ad ascoltarlo, ad occhi chiusi. Una persona che mi vede da fuori può pensare che io mi stia annoiando, ma in realtà sono assorta nei miei pensieri, sempre estremamente positivi, talvolta molto profondi.

    Il mare mi rende pensierosa, piacevolmente.

    Oltre a leggere libri, quest’anno sto approfittando delle ferie per leggere gli articoli di alcuni professionisti che seguo, come ad esempio Andrea Giuliodori, il dott. Filippo Ongaro, Michael Neil e James Clear. Si parla molto di ferie, ovviamente, e si parla anche di come Settembre sia, per alcuni, un secondo Gennaio e questo mi fa sentire molto meno sola nelle mie folli pianificazioni estive.

    Qui a Montalto Beach ho anche l’opportunità di passare tanto tempo con gli amici ed è proprio a loro, quelli vecchi e quelli nuovi, che voglio dedicare una riflessione sull’amicizia che Michela Murgia ha condiviso oggi sui social:

    “Non l’ho capita mai la frase ‘siamo solo amici’, come se essere amici fosse il diminutivo di qualcos’altro. Sarà che ci sono giorni in cui mi sveglio in preda a una gratitudine feroce, smaniosa e urgente come se non avessi che un’ora ancora per dire tutti i grazie che devo, e la causa prima è sempre l’amicizia, l’invincibile legame che ci ostiniamo a mettere in gerarchia ad altri e invece è l’impalcatura su cui tutto il resto si regge. […]

    Non ci sono intorno a me cerchi magici, ma magico è tutto quello che mette in cerchio, allarga ed include, riscaldando ben oltre le linee delle braci che ho acceso io. Gli anni passano, ma quel fuoco non si spegne, neanche quando tutti i venti della vita sembrano essersi dati appuntamento per abbassarne il vigore. Oceani di mezzo, divorzi e figli, mutui e licenziamenti, case e progetti, malattie e nuovi amori…non sono altro che argomenti in più dell’infinito discorso che non abbiamo smesso mai di farci l’un l’altro. E se una mano nuova arriva ad aprire il cancello, purché sia pura non lo troverà chiuso. Giusto a volte un po’ accostato.”