Salute e benessere: che fare? – di Elena Penzavalli

    Oggi ho il grande onore di ospitare Elena, un’amica di vecchia data persa di vista e ritrovata quasi ‘per caso’, anche se io al caso non ci credo! Ci siamo conosciute appena adolescenti, poi il ‘nulla’ e poi ecco che la incontro, solare e determinata come sempre e persino psicoterapeuta. Non voglio rubarle spazio quindi ecco il suo articolo sulla salutogenesi. Buona lettura!

    Salute e benessere sono argomenti quotidiani, se ne parla davvero molto, anche senza conoscerne il vero significato.

    La salute viene definita come “un complesso di condizioni fisiche in cui si trova l’essere vivente” ed infatti è complesso definire la salute di una persona. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto l’assenza di una malattia”; questa definizione è stata sancita nel 1946 in un protocollo ufficiale dell’OMS.

    Stare bene per una Persona vuol dire prendersi cura di sé in toto ed avere tutte le possibilità di farlo: mangiare sano, dormire bene, avere la possibilità di riscaldarsi, di coltivare relazioni sociali arricchenti, di crearsi una famiglia, di coltivare i propri affetti, di sentirsi realizzati.

    Il benessere è quindi prendersi cura di se stessi, nel 2017 in molti abbiamo la possibilità di fare questo, anche se in pochi lo fanno. Perché? Le risposte tipo potrebbero essere: “non ho tempo, devo fare altre cose prima, poi lo farò” e via dicendo. Singolari come risposte, prima di tutto il tempo è un concetto democratico, le ore sono le stesse per tutti, sempre 24. Il tempo è sempre stato così, lo scorrere del tempo è stato convenzionalmente organizzato così dall’uomo, ma non risulta che sia stato comprato! Quindi l’espressione comune “non ho tempo” a mio parere viene a perdere il suo significato cognitivo!

    Le malattie insorgono dalla noncuranza, oltre che dall’esposizione patogena. L’OMS ci tiene alla prevenzione poiché promuovendo il benessere c’è un grande risparmio collettivo, se stessimo tutti bene avremmo meno malattie e, di conseguenza, a livello sanitario nazionale ed internazionale creeremmo meno disagio alla popolazione. Da questo nasce il concetto di Salutogenesi come sviluppo della salute e del benessere.

    È importante prendersi cura del nostro corpo e della nostra mente.

    Dato che il cervello è una parte del corpo, ci costa piccoli gesti quotidiani e costa molto meno dei grandi gesti di cui avrebbe bisogno una malattia conclamata, specialmente se cronica. Le malattie croniche che si palesano dopo “una certa età” infatti, sono molto spesso manifestazioni della trascuratezza e dell’incuria umana (oltre ovviamente alla predisposizione genetica). Il corpo quando è giovane ed ha tutte le risorse a disposizione, reagisce e combatte con tutto quel che ha, dopo un determinato periodo di tempo la nostra macchina perfetta risente dell’usura ed in base a come è stato usata reagisce. Alcuni meccanismi, prima perfetti, iniziano a non funzionare più come una volta e ripararli diventa costoso, a volte impossibile.

    Come possiamo fare per far sì che il nostro corpo e la nostre mente non si ammalino? Come possiamo fare perché funzionino il più a lungo possibile? Semplice, prendendoci cura di noi stessi, tutti i giorni, un poco al giorno, come questo blog sta facendo dall’inizio del 2017.

    Operativamente COME si fa?

    Lascio a voi “l’ardua sentenza”, ognuno sa cosa è meglio per sé, aggiungete il giusto riposo, mangiare sano, praticare uno sport con regolarità, dedicarsi del tempo piacevole ed arricchente e soprattutto nutrire la mente.

    Chi è Elena Penzavalli?

    Ciao! Mi chiamo Elena Penzavalli, ho 37 anni, sono originaria di Roma, vivo a Montalto di Castro e sono una Libero Professionista, una Psicoterapeuta.

    A volte mi capita di interpretare i sogni, non analizzo le persone, non leggo nella mente!

    Aiuto le persone a stare meglio, partendo da problemi o disagi presenti, fino ad arrivare a quelli più lontani nel tempo. Il mio lavoro si basa sulla relazione, sul dialogo e sul pensiero.

    Dal 2016 mi sono avvicinata all’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ovvero Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) , una metodologia terapeutica che aiuta ad elaborare lutti e traumi al fine di superarli al meglio ed integrarli nella vita di una persona.

    Questo lavoro è stato per me un sogno che si è realizzato, al liceo ho conosciuto la psicologia (con Freud, il padre della psicoanalisi) ed ho deciso di iscrivermi a Psicologia all’Università Sapienza di Roma. Ho sempre sognato di fare la clinica, ovvero esercitare la professione con i pazienti nella relazione terapeutica.

    È stato un percorso lungo: nove anni di studio, un anno di tirocinio, uno di servizio civile e quattro di segretaria/assistente, due terapie individuali, due terapie di gruppo e non ho mollato! La mia caparbietà ed il mio sogno mi hanno portato fino a qui. Continuo a studiare ed aggiornarmi e pratico con amore, professionalità ed ironia questo mestiere dal 2009.

    Visito in tre luoghi diversi: Montalto di Castro (provincia di Viterbo), Grosseto e Firenze; svolgo attività privata con singoli, coppie e gruppi.

    La mia professione è il mio lavoro ed è anche quello che sono, sono una terapeuta non la “faccio”, ho imparato su di me tutto ciò che insegno ai miei pazienti, i luoghi della mente che esploriamo insieme, li ho visitati prima io, per loro. Le lacrime, le paure ed i sorrisi sono anche i miei, quelli di allora ed quelli di oggi.

    La frase che più rappresenta il mio lavoro è di Friedrich Salomon Perls:

    “Sarò con te. Sarò con te con il mio interesse, la mia noia, la mia pazienza, la mia rabbia, la mia disponibilità. Sarò con te. Tu farai quello che riterrai necessario”.